È un quadro dai volti contrapposti quello che emerge dai porti campani nel corso del secondo trimestre del 2025. Da un lato, i traffici merci mostrano segnali di frenata, con riduzioni consistenti rispetto all’anno precedente; dall’altro, il settore passeggeri, in particolare le crociere, sembra trovare linfa nuova e aggredire nuovi record.
Il dato che fa “notizia”
Secondo un’analisi pubblicata da Informare, nei mesi da aprile a giugno 2025 i porti di Napoli e Salerno hanno movimentato complessivamente 8,07 milioni di tonnellate di merci, con una contrazione rispetto allo stesso periodo del 2024 del –4,4 %.
Di questi, 4,83 milioni sono carichi allo sbarco (–4,2 %) e 3,25 milioni all’imbarco (–4,8 %).
A livello singolo, il porto di Napoli registra un risultato di 4,82 milioni di tonnellate (–5,3 %), con l’imbarco in calo dell’8,5 % e lo sbarco del 3,3 %. A Salerno, invece, il totale in quel trimestre è di 3,26 milioni (–3,2 %), con lo sbarco in contrazione del 5,6 % e l’imbarco sostanzialmente stabile (–0,1 %).
Questi numeri vanno letti in relazione all’ottimo 2024 appena chiuso: negli ultimi dodici mesi Napoli e Salerno avevano infatti registrato una crescita complessiva del +4,7 % nel traffico merci, movimentando circa 33,4 milioni di tonnellate. Nel dettaglio, Napoli da sola aveva gestito 18,7 milioni (+5,7 %) e Salerno 14,7 milioni (+3,4 %).
Insomma, il 2025 si sta configurando finora come un anno più complesso, che rimette in gioco la solidità conquistata dai porti campani.
Dentro le merci: il container perde terreno
Il calo non è uniforme, ma concentrato in comparti specifici. Al porto di Napoli, il segmento delle “merci varie” mostra il segno meno con decisione: i container segnano un –14,6 % in tonnellaggio, con una movimentazione di 156.000 TEU (–9,3 %).
All’interno, l’import-export è sceso del 6,6 %, mentre il transito ha ceduto addirittura il 66 %. Anche i rotabili sono in flessione (–2,2 %) e le rinfuse secche diminuiscono del 5,1 %.
Un’eccezione spicca: le rinfuse liquide, dove Napoli registra un +3,1 % sul trimestre, trainate da prodotti petroliferi raffinati (+3,5 %) e gas liquefatti (+5,5 %).
A Salerno, la fotografia è lievemente diversa: mentre i rotabili contraggono con forza (–12,2 %), il comparto container fa segnare un sorprendente +11,6 % in tonnellaggio, e +14,6 % in TEU (107.000 TEU movimentati). Le rinfuse solide fanno un balzo positivo (+12,8 %).
Questo pattern suggerisce che, mentre Napoli soffre una debolezza diffusa nei traffici variabili, Salerno riesce a compensare in parte tramite il dinamismo dei container.
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